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Potenza, 03 aprile 2009


Diabete e scuola

In toscana protocollo che regolamenta la somministrazione dei farmaci a scuola

Firmato in Toscana protocollo sulla somministrazione dei farmaci in ambito scolastico dall’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi e dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Tutti i genitori dei ragazzi con diabete di tipo 1 sanno quanto sia importante la collaborazione tra istituzione scolastica e famiglia nella gestione quotidiana della malattia: i controlli della glicemia, le mense scolastiche, le attività ludico-sportive, ma soprattutto la somministrazione dei farmaci richiedono uno sforzo comune per far sì che il ragazzo possa frequentare in una situazione di sicurezza e di piena integrazione sociale. Ogni giorno un ragazzo affetto da diabete deve sottoporsi a somministrazioni sottocutanee (iniezioni o infusione continua) anche durante l’orario scolastico. Ma possono capitare anche emergenze, per fortuna rare, prima tra tutte la crisi ipoglicemica grave, in cui è necessario un immediato intervento con la somministrazione di un farmaco, il glucagone, che attivi l’immediato rilascio nel sangue del glucosio immagazzinato dall’organismo. In gran parte delle Regioni italiane, tutto è lasciato alla buona volontà e alla libera iniziativa degli operatori scolastici (insegnanti, ausiliari, ecc...) ed ogni scuola si regola autonomamente, in base alle raccomandazioni emanate dai ministeri dell’istruzione e della salute nel novembre del 2005. Se essi non sono disponibili, i genitori sono costretti a trovare vie alternative, come chiedere aiuto ad un famigliare, pagare una persona che vada a somministrare il farmaco al bambino, o prendere permessi dal lavoro quando questo sia possibile. La Toscana è una delle prime regioni a stilare un protocollo che regolamenta la somministrazione dei farmaci a scuola: d’ora in poi se un ragazzo avrà bisogno di un farmaco durante l’orario scolastico, sarà la scuola a occuparsene, seguendo lo specifico piano di trattamento sanitario, garantendo la conservazione del farmaco, la tutela della privacy e la formazione degli operatori. Naturalmente i genitori dovranno farne richiesta e la Asl dovrà dare la propria autorizzazione. La somministrazione di farmaci nelle scuole della Toscana riguarda circa 1.000 ragazzi fra 3 e 19 anni (di cui 800 affetti da diabete tipo 1). Il protocollo, che uniformerà il comportamento all’interno di tutti gli istituti, prevede che i genitori (o gli stessi studenti, se maggiorenni) presentino agli uffici della Asl la richiesta di somministrazione del farmaco in orario scolastico, accompagnata dalla certificazione medica che attesta lo stato di malattia e la prescrizione del medicinale. In base alla richiesta, la Asl rilascia l’autorizzazione, specificando nome e cognome dello studente, nome commerciale del farmaco, dose da somministrare, modalità di somministrazione e conservazione, durata della terapia. Se il tipo di malattia (per esempio diabete o epilessia) o le modalità di somministrazione del farmaco presentano caratteristiche particolari, la scuola, in collaborazione con la Asl, dovrà occuparsi di formare adeguatamente gli operatori scolastici. Insieme al protocollo, sono state emanate delle linee guida per favorire l’inserimento del bambino con diabete in ambito scolastico. Questo documento, che rappresenta il risultato finale del comune lavoro di riflessione e di confronto tra Regione Toscana, Istituzioni scolastiche, Diabetologia Pediatrica, Pediatria di libera scelta e Associazioni dei pazienti con diabete, diventa un punto di riferimento per tutte le realtà coinvolte nell’inserimento scolastico dei bambini con diabete affinché, attraverso una comune consapevolezza, vengano garantite un’accoglienza ed una pemanenza in ambito scolastico in condizioni di sicurezza e di piena integrazione sociale. «Uno dei posti dove vi sono discriminazioni e problemi di vario genere è proprio la scuola - sostiene Roberto Cocci, presidente della Federazione Toscana Diabetici e, a livello nazionale, dell’associazione Diabete Forum Onlus - Non esiste a livello nazionale un protocollo che ponga le basi per una corretta accoglienza del bambino con diabete a scuola. L’unica iniziativa in tale direzione sono le Raccomandazioni del Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e del Ministro della Salute circa la somministrazione di farmaci in orario scolastico (Moratti – Storace, 25/11/2005), la cui applicazione peraltro è assolutamente insufficiente e inadeguata. Per questo è indispensabile intervenire a livello regionale con la produzione di protocolli d’intesa come quello prodotto oggi in Toscana, in attesa di un accordo a livello nazionale che si baserà sulle esperienze maturate nelle singole realtà locali.” Il protocollo potrebbe entrare a regime da subito, ma essendo l’anno scolastico vicino al termine, molte scuole lo adotteranno a partire dal nuovo anno. Fonte : www.progettodiabete.org


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