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Potenza, 08 febbraio 2011


Interrogazione a risposta orale n. 3-01442 alla Camera dei Deputati

Interrogazione a risposta orale n. 3-01442 alla Camera dei Deputati

Sulle gravi difficoltà per il bambino sardo colpito da diabete mellito di tipo 1 ad essere assistito presso la propria scuola dagli operatori sanitari dell’Ospedale di Lanuesei.

presentata da

Palomba Federico, al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro della salute

Seduta n. 429 del 3/2/2011

Premesso che:

  • il piccolo C. Giuseppe, nato a Nuoro il 22 ottobre 2007, frequenta il primo anno della scuola dell’infanzia presso l’istituto comprensivo di Jerzu;
  • il 9 giugno 2010 al bambino è stato diagnosticato il diabete mellito di tipo 1;
  • a causa di tale patologia, Giuseppe necessita della somministrazione dell’insulina e dell’effettuazione, nel corso della giornata, di diversi controlli dei valori glicemici;
  • Giuseppe, per la sua tenera età, non è in grado di gestire in autonomia la patologia che lo affligge e, perciò, necessita di assistenza per l’effettuazione del controllo glicemico e per la somministrazione dell’insulina;
  • i genitori, per svolgere le rispettive attività lavorative (sottoufficiale dell’aeronautica militare il padre, insegnante di scuola primaria la madre), si recano ogni mattina rispettivamente a Perdasdefogu e Tertenia, per cui non si trovano a Jerzu durante l’orario scolastico del bambino;
  • nel mese di luglio 2010 hanno inoltrato richiesta scritta al direttore amministrativo dell’ASL n. 4 di Lanusei per avere indicazioni sul da farsi al fine di assicurare al bambino la possibilità di frequentare la scuola dell’infanzia con l’assistenza necessaria per i dovuti controlli glicemici. Tale richiesta è rimasta priva di riscontro;
  • nel medesimo mese di luglio hanno inoltrato la medesima richiesta alla responsabile dei servizi sociali del Comune di Jerzu, la quale, ha demandato la soluzione alla scuola;
  • si sono, pertanto, recati dal dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Jerzu, al quale hanno esposto il problema. Ma sono stati invitati a ripresentarsi a settembre al fine di poter affrontare la questione insieme a tutto il personale docente e non docente;
  • nel mese di settembre hanno rinnovato la suddetta richiesta al dirigente scolastico, il quale, però, ha declinato ogni responsabilità;
  • la responsabile dei servizi sociali, dal canto suo ha comunicato che la soluzione poteva eventualmente essere offerta dalle agevolazioni previste per il familiare di un disabile dalla legge n. 104 del 1992;
  • in vista della possibilità di usufruire delle agevolazioni della legge n. 104 del 1992, in data 21 ottobre 2010 Giuseppe è stato sottoposto a visita dinnanzi alla commissione medica incaricata dall’INPS. Ad oggi non si conosce l’esito della domanda;
  • il 15 settembre 2010 sono iniziate le lezioni della scuola dell’infanzia e la madre, al fine di consentire al bambino di frequentare la scuola, ha dovuto prendere 10 giorni di congedo dal proprio lavoro, atteso che non era stata garantita alcuna assistenza né dal dirigente scolastico né dai servizi sociali del comune;
  • nel mese di ottobre la sottoscritta ha chiesto la disponibilità ad effettuare i controlli glicemici ad una collaboratrice scolastica, la quale, dimostrando grande sensibilità e generosità, ha immediatamente acconsentito;
  • la suddetta collaboratrice ha, però, potuto farsi carico dell’incombente solo per una decina di giorni, in quanto il dirigente scolastico avrebbe inibito alla stessa e alla collega l’effettuazione dei controlli glicemici;
  • non essendogli assicurato il dovuto controllo dei valori glicemici, Giuseppe non ha potuto frequentare per alcuni giorni la scuola, ed è stato costretto a seguire i sottoscritti genitori nelle rispettive sedi di lavoro;
  • la classe di Giuseppe è frequentata anche da un’altra bimba diabetica, S., alla quale i controlli glicemici vengono effettuati dalla madre, che si reca quotidianamente nei locali della scuola e agli orari prescritti;
  • nei primi giorni del mese di novembre, su richiesta della sottoscritta, la mamma di S. ha acconsentito, con grande disponibilità, ad effettuare i controlli anche a Giuseppe;
  • da allora, la possibilità per Giuseppe di frequentare la scuola è condizionata dalla contemporanea presenza alle lezioni della compagna diabetica;
  • a metà novembre la madre, ritenendo inaccettabile l’idea di non poter garantire al bambino una regolare frequenza alla scuola e la conseguente socializzazione e integrazione con i bimbi della sua stessa età, ha rinnovato la richiesta di assistenza alla responsabile dei servizi sociali, prospettando la possibilità di avvalersi, per esempio, di una dipendente della cooperativa sociale operante nel paese;
  • a seguito della risposta non soddisfacente la madre comunicava l’intenzione di adire le vie legali e dopo qualche ora la responsabile dei servizi sociali avrebbe contattato telefonicamente i genitori comunicando loro di aver probabilmente trovato la soluzione;
  • il giorno seguente, essi si sono recati per l’ennesima volta negli uffici della responsabile dei servizi sociali, la quale ha segnalato loro le raccomandazioni del 2005 del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro della salute, contenenti «le linee guida per la definizione degli interventi finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico», dicendo loro che avrebbe contattato il dirigente scolastico al fine di trovare una soluzione condivisa;
  • il giorno seguente, la predetta responsabile avrebbe comunicato che il dirigente scolastico avrebbe richiesto una richiesta formale da parte dei genitori;
  • con nota racc. a.r. in data 9 dicembre 2010, inviata al dirigente scolastico e, per conoscenza, alla responsabile dei servizi sociali, i genitori hanno rinnovato formalmente la richiesta di assistenza per Giuseppe, chiedendo, anche alla luce delle predette raccomandazioni, che il dirigente verificasse la disponibilità degli operatori scolastici in servizio presso l’istituto scolastico comprensivo di Jerzu, a garantire l’effettuazione dei controlli glicemici e l’eventuale somministrazione dell’insulina, e che, nell’ipotesi in cui non vi fosse alcuna disponibilità da parte del personale scolastico, il medesimo dirigente si attivasse, nell’ambito delle prerogative scaturenti dalla normativa vigente in tema di autonomia scolastica, al fine di individuare altri soggetti disposti ad effettuare le suddette operazioni;
  • con nota in data 15 dicembre 2010, asseritamente inviata per conoscenza anche ai servizi sociali del comune di Jerzu e al reparto di pediatria dell’ospedale di Lanusei, il dirigente scolastico ha comunicato che: «i collaboratori scolastici non hanno frequentato corsi di formazione che li abiliti a fare quanto richiesto; nell’edificio della scuola dell’infanzia non esistono spazi attrezzati, stante la ristrettezza degli stessi, dove poter svolgere in sicurezza sia i controlli glicemici che la somministrazione dell’insulina», demandando ai servizi sociali e al servizio di pediatria il compito di individuare una figura professionale per svolgere il servizio richiesto;
  • a fronte di tale ennesimo diniego di assistenza, la madre ha evidenziato al dirigente scolastico la disponibilità degli operatori sanitari del reparto di pediatria dell’ospedale di Lanusei, in cui è seguito il bambino, a recarsi presso la scuola per fornire al personale docente e non docente informazioni sulla malattia e le istruzioni necessarie per eseguire in sicurezza i predetti controlli glicemici;
  • anche tale proposta non è stata accolta dal dirigente;
  • la madre si è, pertanto, recata in comune per conoscere le determinazioni della responsabile dei servizi sociali, ma il contatto non ha prodotto alcun risultato

per sapere:

  • come i Ministri interrogati ritengano che, alla luce della legislazione e delle direttive vigenti, debba essere rispettato, ed a cura di chi, il contemporaneo diritto di Giuseppe all’istruzione ed alla salute, e se non ritengano di dover impartire le opportune disposizioni affinché quel diritto sia tutelato dalle istituzioni competenti, non essendo pensabile che l’esercizio di esso sia condizionato alla disponibilità della madre di S. ed alla presenza di quest’ultimo nella scuola frequentata da Giuseppe, tenuto anche conto del fatto che S. l’anno prossimo lascerà la scuola dell’infanzia per frequentare la scuola primaria, per cui il «problema» dell’assistenza si ripresenterebbe comunque all’inizio del nuovo anno scolastico

Fonte: Camera dei Deputati



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