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Potenza, 03 agosto 2012


Nota Stampa

“Tanto tuonò che piovve!”. Dopo 15 anni dall’ultimo Piano Sanitario Regionale la Basilicata si dota di questo nuovo strumento di pianificazione della salute, augurandoci che possa essere sollecitamente riempito di contenuti e non finisca come il precedente, che è rimasto largamente inapplicato.

Un Piano che ha visto un ampio coinvolgimento dei diversi “attori” interessati, quantomeno nella prima fase, consistente nelle linee di indirizzo, complessivamente rispettate, in ossequio all’assunto “Meno Ospedale e più Territorio”.

Bisognerà ora dargli le gambe e supportarlo nella sua implementazione; l’ALAD (Associazione Lucana Assistenza ai Diabetici) riscontra in positivo le sollecitazioni avanzate e riferite al recepimento della innovativa Legge Regionale 9/2010 (Assistenza in Rete Integrata – Ospedale- Territorio della patologia diabetica e delle patologie endocrine- metaboliche).

Con l’approvazione della suddetta Legge 9/2010 si darebbe corso alla Rete Diabetologica sul territorio regionale, facendovi corrispondere quanto prevede il Progetto di Integrazione dell’Istituto Superiore di Sanità (IGEA), consentendo l’ottimizzazione della cura, in quanto l’obiettivo a cui bisogna costantemente guardare è riuscire a limitare gli spostamenti al cittadino diabetico, assistendolo laddove risiede o al massimo nelle immediate vicinanze, in uno con l’individuazione dei corrispettivi livelli di assistenza e cura, ma anche preoccupandosi di prevenire l’insorgenza della malattia, assegnando al Medico di Medicina Generale l’importante compito della medicina di iniziativa. Inoltre, il nuovo Piano insiste per una migliore e maggiore efficacia circa la prevenzione e cura delle complicanze, ma principalmente si interroga sul crescente fenomeno del diabete in età evolutiva, cercando di evitare gli aspetti deleteri che lo contraddistinguono, consistente nella: migrazione sanitaria e nell’incultura, coniugata alla scarsa informazione, specie da parte di tanti genitori e dello stesso sistema scolastico.

Diversamente, una delle questioni su cui il Piano poco si interroga, è come riuscire a porre rimedio alla presente pandemia in atto, specie nel rispetto dei tempi previsti per il controllo, a cui si potrebbe ovviare, stante la carenza di personale medico specialistico operante nel pubblico, attraverso l’apertura verso il privato, allertando i cosiddetti PAC (Percorsi Ambulatoriali Coordinati), si eviterebbe così il cadere nelle terribili ed onerose complicanze.

Nei prossimi giorni, pertanto, provvederemo a sollecitare la riunione dell’apposita Commissione Regionale sul Diabete per verificare quale progress potrà essere predisposto, anche per meglio attivarsi circa l’avanzamento del Progetto Diabete in Basilicata, così come previsto dal recente accordo sottoscritto fra il Dipartimento Salute della Regione Basilicata e l’Università di Tor Vergata cui è stato istituito l’apposito Osservatorio sul Diabete.
Antonio Papaleo

Pres. ALAD FAND Basilicata


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