GDM1.org   Gruppo Diabete Mellito tipo 1

Logo GDM1


Potenza, 19 agosto 2016


Nota stampa di Palese Gianfranco

Ho letto con molto interesse l’articolo apparso sul sito web: www.gdm1.org a firma di Serena Sanna dal titolo: La responsabilità del diabete”. Serena esordisce col dire che convivere con il diabete è una grossa responsabilità ed il diabete di tipo 1 non è una di quelle malattie per cui il medico prescrive una terapia che il paziente dovrà seguire alla lettera senza frasi troppe domande. Una volta era così, quando le conoscenze sul diabete erano piuttosto scarne. La medicina e, la diabetologia, in particolare, hanno fatto passi da gigante al punto che la diabetologia italiana risulta essere la migliore al mondo. Oggi si parla di Conta dei carboidrati, di deviazione standard! La stessa emoglobina glicosilata, pur essendo ancora oggi, il parametro più importante che ci dice il valore medio delle glicemie nei tre, quattro mesi precedenti, è passato, quasi, in secondo ordine. Si parla, sempre più spesso, di deviazione standard. Come dicevo prima le persone vengono, o dovrebbero essere addestrate ad applicare la conta dei carboidrati. Non si può pretendere che una persona per tutta la vita mangi esattamente le stesse cose ad ogni pasto, quindi è necessario capire quanta insulina fare e ciò che si mangia. Poi ci sono lo sport, le passeggiate, le malattie intercorrenti e persino le emozioni e lo stress che portano spesso a risultati difficili da prevedere. Insomma, bisogna tener conto di tutte queste variabili , non si possono iniettare unità di insulina uguali tutti i giorni indipendentemente da cosa si fa o cosa si mangia o come si sta. Il diabetologo è una figura importantissima che più che darci la terapia bella e pronta, guardando il diario glicemico o scaricando i dati del glucometro direttamente sul proprio PC, deve insegnarci come affrontare tutte queste diverse situazioni. E’ una questione di empatia e di empowerment. Fortunatamente la tecnologia offre la possibilità, al paziente ed al diabetologo di fiducia, di interagire, a mezzo di piattaforme virtuali attraverso le quali il paziente scarica i dati del proprio glucometro e li invia al diabetologo che, attraverso la lettura di dati glicemici, suggerisce o dovrebbe suggerire al paziente di modificare on la terapia proprio per scongiurare lo spettro delle complicanze che aleggia sulle nostre vite, come giustamente osserva la nostra amica Serena Sanna sul suo articolo. Del resto con le nuove insuline, i microinfusori ed i sensori, si è notevolmente abbassata la probabilità di sviluppare complicanze, in attesa che la ricerca apra nuovi orizzonti ai diabetici di tipo 1. Per, per favore, non toglieteci la possibilità di fare l’autocontrollo domiciliare riducendoci il numero delle strisce.

Gianfranco Palese
Componente Direttivo ALAD-Fand Basilicata



Tutte le notizie in evidenza